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L’ipocrisia globale nei conflitti attuali, dal Medio Oriente all’Ucraina. La discrepanza tra retorica e realtà. L’atteggiamento degli Stati Uniti, il supporto a Israele e le interpretazioni distorte sugli sviluppi della guerra, e la manipolazione delle narrative.

Mark Rutte è il nuovo segretario generale della NATO, ma non si prevede alcun cambio di rotta. Il suo primo viaggio a Kiev ha ribadito il sostegno all’Ucraina con più armi e fondi. Rutte ha inoltre puntato il dito contro la Cina, accusata di sostenere la Russia, mentre sul campo la guerra continua.

La situazione in Ucraina peggiora, nonostante le narrazioni ottimistiche dei media. Kiev fatica a resistere all’avanzata russa, mentre si dibatte sulla possibilità di estendere il conflitto. Con territori persi e costi crescenti per l’Europa, la guerra si rivela un massacro insostenibile.

In Austria, l’estrema destra vince le elezioni, evidenziando il crescente spostamento dell’Europa verso posizioni radicali. Mentre l’UE ignora il malcontento degli elettori, la guerra in Ucraina e le crisi economiche aggravano la situazione, alimentando il divario tra cittadini e classe dirigente.

La situazione sul fronte ucraino peggiora, con reclute impreparate e in fuga. Il morale delle truppe è a pezzi, mentre l’Europa rischia di affrontare il conflitto senza il supporto USA, soprattutto se Trump vincesse le elezioni. La mancanza di attrezzature e una soluzione diplomatica sembrano aggravare la crisi.

Zelensky presenta il suo “piano per la vittoria” durante il tour negli USA, ma ottiene solo critiche. Il piano richiede più armi e la revoca delle restrizioni sui missili a lungo raggio, ma Biden evita l’escalation. Nel frattempo, Trump critica Zelensky e il sostegno americano all’Ucraina.

Biden annuncia 7,9 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina, mentre Trump critica la strategia accusando Zelensky di non aver cercato un accordo con Mosca. Il dibattito si intensifica negli USA, influenzando la campagna elettorale del 2024 e le scelte di politica estera occidentale.

Il negoziato per la pace in Ucraina appare sempre più improbabile. Zelensky, durante il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ha escluso ogni possibilità di colloquio con la Russia, puntando invece su una vittoria militare. L’Occidente continua a sostenere Kiev, ma il conflitto resta lontano da una soluzione diplomatica.

Il dibattito sugli attacchi a lungo raggio di Kiev contro la Russia solleva dubbi sull’efficacia strategica e i rischi di escalation. Con scorte limitate e tensioni tra Ucraina e Stati Uniti, molti esperti avvertono che tali attacchi potrebbero portare più rischi che benefici, alimentando la propaganda politica.

La recente risoluzione del Parlamento Europeo spinge verso un’escalation nel conflitto tra Russia e Ucraina, aprendo la possibilità di colpire obiettivi in Russia con armi occidentali. Il rischio di una guerra mondiale cresce, sollevando dubbi su libertà, economia e sicurezza futura.