Direttiva europea CASE GREEN entro il 2030: le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente


Scopri come la proposta di direttiva europea “Case Green” sulla prestazione energetica degli edifici non impone obblighi per i proprietari e lascia ampia flessibilità agli Stati Membri per la riqualificazione degli edifici. Leggi l’articolo per conoscere tutti i dettagli del piano nazionale di ristrutturazione del Governo italiano.

Come proprietario di un immobile, ti sarai sicuramente chiesto come la proposta di direttiva europea “Case Green” sulla prestazione energetica degli edifici potrebbe influire sulla tua situazione. Ecco perché ho deciso di scrivere questo articolo, che segue il precedente pubblicato il 12 gennaio 2023, per chiarirti tutti i dettagli. Ti spiegherò come il governo italiano si sta muovendo per rendere sostenibile il patrimonio immobiliare del nostro paese e come la proposta di direttiva Ue lascia ampia flessibilità agli Stati Membri per la riqualificazione degli edifici. In questo modo potrai avere una panoramica completa e capire come questa proposta ti riguarda. Continua a leggere per saperne di più!

LA POSIZIONE DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA

Come tu sai, la proposta di direttiva Ue sulla prestazione energetica degli edifici è un tema caldo nell’agenda politica attuale. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha recentemente scritto una lettera al quotidiano “Sole 24 Ore” per chiarire la posizione del governo italiano su questo argomento.

Innanzitutto, il Ministro sottolinea che sarà il governo italiano a decidere i tempi e i modi per rendere sostenibile il patrimonio immobiliare del nostro Paese. Non abbiamo accettato un testo penalizzante per l’Italia, spiega Pichetto, ma al contrario abbiamo ottenuto una soluzione di mediazione sugli standard minimi di prestazione energetica degli edifici.

I PIANI DEL GOVERNO ITALIANO

Il Ministro chiarisce che, a valle della vittoria diplomatica ottenuta a Bruxelles, il governo ha accettato solo l’orientamento generale della direttiva Ue sulla prestazione energetica degli edifici. Sarà poi il nostro piano nazionale di ristrutturazione a stabilire una tabella di marcia con obiettivi stabiliti a livello nazionale in vista dell’obiettivo della neutralità climatica nel 2050.

Inoltre, il Ministro sottolinea che gli Stati rimangono liberi di definire la traiettoria nazionale con cui conseguire un obiettivo comune. Non ci sono obblighi di ristrutturazione degli edifici esistenti al 2030, spiega Pichetto, e solo gli edifici residenziali di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero. Per gli edifici residenziali esistenti, invece, l’orizzonte è il 2050.

GLI AMPI MARGINI DI ELASTICITÀ DELLA PROPOSTA

Il Ministro sottolinea che nella proposta di direttiva Ue non ci sono obblighi per i proprietari di edifici. La realizzazione degli obiettivi di ristrutturazione è in capo agli Stati Membri, spiega Pichetto. Inoltre, non ci sono limitazioni alla possibilità di vendere o affittare gli edifici non riqualificati.

Gli Stati Membri potranno inoltre stabilire criteri per esentare alcune categorie di edifici, come quelli di valore architettonico o storico, gli edifici di proprietà delle Forze Armate o del governo centrale e destinati a scopi di difesa nazionale, edifici adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose. Questo lascia un grande margine di elasticità alla proposta, che tiene conto della peculiarità del patrimonio immobiliare italiano.

In sintesi, la proposta di direttiva Ue sulla prestazione energetica degli edifici lascia ampia libertà agli Stati Membri, tra cui l’Italia, di decidere tempi e modi per rendere sostenibile il proprio patrimonio immobiliare. Ciò significa che il governo italiano avrà il pieno controllo su come raggiungere gli obiettivi energetici del paese senza essere penalizzati da decisioni prese dall’UE.

CONCLUSIONI

In conclusione, la proposta di direttiva Ue sulla prestazione energetica degli edifici rappresenta un’importante opportunità per il nostro Paese di raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050. Il governo italiano ha saputo difendere gli interessi del nostro Paese a Bruxelles, ottenendo margini di elasticità nella proposta che ci permetteranno di riqualificare il nostro patrimonio immobiliare in modo sostenibile. Come proprietari di edifici, non ci sono obblighi imposti dalla proposta, ma solo opportunità per migliorare la prestazione energetica degli edifici e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Siamo orgogliosi di essere parte di questa sfida e siamo pronti ad adottare il piano nazionale di ristrutturazione per raggiungere questo importante obiettivo.

fonte: Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

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Danilo Torresi

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