Quando scegliere i PAVIMENTI IN RESINA: un’idea interessante per interni e non solo


Quando e perché scegliere i pavimenti in resina per interni? Quali sono le caratteristiche vantaggiose e a cosa fare attenzione?


PANORAMICA

Primo articolo nel quale viro un po’ rispetto ai soliti argomenti, ma rimanendo sempre nell’ambito della casa.
Oggi voglio trattare uno di quegli interventi più comuni quando vuoi ristrutturare la tua abitazione, la sostituzione del pavimento e dei rivestimenti.

Se la tua intenzione è quella di fare una ristrutturazione importante, allora il dilemma è solo: quale tipo scegliere.
Se invece sostituire il pavimento è l’unico intervento, ti potrà frenare il timore della polvere prodotta o l’idea della confusione che possono comportare i
lavori necessari per demolire quello vecchio.

Per entrambe le ipotesi potrebbe essere interessante valutare il pavimento in resina. Inizialmente utilizzato soltanto nei locali industriali e negli spazi aperti al pubblico, da qualche tempo è stato esteso anche all’edilizia privata.

I pavimenti in resina hanno un’estetica moderna e sono una buona alternativa a quelli in ceramica.

Possono essere utilizzati per ambienti interni, non solo come pavimentazione,
ma anche come rivestimento nei bagni, nelle cucine, per rinnovare i top.
Possono inoltre essere applicati sopra i pavimenti esistenti senza rimuoverli. È
anche una soluzione per l’esterno, come rivestimento alle soglie, ai balconi, o
alle scale.

Insomma è una soluzione versatile quando hai un abitazione da rinnovare, ma non vuoi fare interventi troppo invasivi.
È inoltre ottimo quando sei limitato dalle altezze interne.

Per approfondire nel corso dell’articolo ti dirò:
1)le caratteristiche dei pavimenti in resina;
2)dove possono essere realizzati;
3)le autorizzazioni necessarie.

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Ti ricordo che tutti i contenuti che pubblico sono a scopo informativo. Le mie valutazioni personali e professionali sono valide in via generale e ogni caso andrebbe sempre studiato singolarmente.

Infine ti informo che questo articolo è stato realizzato in collaborazione con l’Impresa S.D.Manc di Mancinelli Simone & C snc specializzata in decorazione d’interni, strutture in cartongesso, Superfici in Resina, Microcementi e pavimenti prefiniti.

1) LE CARATTERISTICHE DEI PAVIMENTI IN RESINA

Che cos’è un pavimento in resina? È una superficie costituita da un materiale, la resina, che permette di ottenere risultati ottimi con spessori ridotti.

a) lo spessore

Questa è una delle caratteristiche più rilevanti rispetto alle soluzioni tradizionali. Lo spessore ideale si aggira intorno ai 3 mm e comunque non inferiore ai 2.

b) durante la posa

Non si montano, ma vengono gettati in opera usando rulli e spatole.

Va steso un primo strato (il fondo) insieme ad una rete affogata per rinforzarne la struttura.

Bisogna fare attenzione che le giunzioni della rete non si sovrappongano perché
pregiudicherebbe il risultato finale.
Anche piccole irregolarità si noterebbero subito.

A distanza di qualche ora, quando è asciutto, dipende dal materiale utilizzato, si stende un ulteriore strato, il quale potrebbe essere già funzionale all’utilizzo, presenta però una superficie ruvida.
Perciò dopo aver atteso che asciughi anche il secondo, si stende una terza mano
di prodotto medio-fine e si rifinisce la superficie con un protettivo finale che
conferisce al pavimento un aspetto liscio come una pietra lavorata.

Prima dell’inizio e tra uno strato e l’altro è importantissimo levigare e aspirare la polvere e lo sporco – anche i più piccoli pelucchi.
Uno perché pregiudicherebbe l’ancoraggio degli strati.
Due perché esteticamente a lavoro finito si noterebbero le imperfezioni, anche minime.

Inoltre la stesura deve avvenire in un unico intervento, senza giunti o riprese che sarebbero subito visibili.
Se questo può non essere un problema per i piccoli spazi, lo diventa quando la
superficie del locale è molto estesa.
In questo caso bisogna aumentare il numero dei posatori che lavorano simultaneamente.

La procedura che ho descritto potrebbe variare in base al tipo di materiale e di posa, ma le fasi in generale sono queste.

c) resistenza

Un’altra caratteristica dei pavimenti in resina – oltre all’aspetto moderno e personalizzabile – è la resistenza. Hanno un alto grado di resistenza alle sollecitazioni meccaniche e risulta quindi duraturo nel tempo.

Dopo la posa è calpestabile entro poche ore e soltanto un urto di un oggetto pesante può creare delle ammaccature/lesioni che comunque possono essere riparate.

d) l’usura

Resistente sì, ma soggetto ad usura. Puoi equipararlo ad un pavimento in parquet. A distanza di tempo potrebbero notarsi dei graffi superficiali dovuti all’utilizzo o ad urti come ti ho detto poco fa.

Necessita quindi periodicamente, in base al grado di usura, di un trattamento
dello strato superficiale protettivo.

Con un utilizzo medio, il periodo consigliato per il trattamento periodico è all’incirca di 10 anni.

e) igienico e personalizzabile

La superficie uniforme e senza giunzioni ha diversi vantaggi:
1) il primo è che risulta facile da pulire e da igienizzare. La mancanza di fughe ne agevola la pulitura.
2) è personalizzabile nel colore. Puoi scegliere la gradazione in base allo stile che vuoi dare all’abitazione e possono essere anche scelte delle decorazioni particolari.
3)una ulteriore caratteristica è che agevola il passaggio di calore ed è quindi molto indicato per il riscaldamento a pavimento.

f) svantaggi

Come ogni soluzione ha i suoi pro e i suoi contro.

Come primo svantaggio c’è che bisogna fare attenzione che non ci sia umidità di risalita, sia sui muri perimetrali che sul fondo dove viene realizzato il pavimento. Bisogna prima risolvere il problema, altrimenti in breve tempo potrebbero crearsi dei rigonfiamenti e delle spaccature sulla superficie.

Se applicato su un pavimento tradizionale esistente e non ben posato, potrebbero notarsi controluce le linee delle vecchie fughe, a causa del maggior materiale depositato in quegli spazi.

Un ulteriore svantaggio è che lo strato di finitura essendo una superficie molto liscia, può essere scivoloso in presenza di acqua. Problema che può essere ovviato mantenendo una superficie più ruvida.
Molto utile, anzi necessario, quando lo si realizza all’esterno, ma questo lo vedremo nel secondo punto dell’articolo.

g) il costo

Come ogni materiale e lavorazione nell’edilizia, anche il pavimento in resina può costare poco o moltissimo, dipende dalla qualità.

Ad oggi la realizzazione di una pavimentazione in resina buona si aggira intorno ai 90 €/mq.
Può oscillare, anche di molto, in base alla tipologia di materiale utilizzato, ad eventuali decori e anche in base alle condizioni del fondo.

2) DOVE POSSONO ESSERE REALIZZATI

Finora abbiamo visto le caratteristiche, i costi e come si realizza. Ma dove e quando è utile scegliere un pavimento in resina?

Come nuova pavimentazione su un fondo appena realizzato è quanto puoi fare con
qualsiasi tipologia di materiale.

È nei casi particolari che puoi apprezzare i punti di forza di un pavimento in resina.

a) sopra la pavimentazione precedente

Ad esempio sopra la precedente pavimentazione, senza rimuoverla.

Immagina di voler rinnovare l’arredamento, ma la pavimentazione che c’è è inadatta o esteticamente datata rispetto allo stile che vuoi dare agli ambienti. Il pavimento in resina può essere realizzato direttamente sopra al vecchio.

Sarà necessario durante la stesura del primo strato fare attenzione a livellare bene tutta la superficie riempiendo fughe e irregolarità. Dopodiché si procede come ti ho descritto prima, fino all’applicazione del protettivo finale.

Così avrai rinnovato gli ambienti senza demolizioni e con uno spessore di 3 mm!

b) attenzione alle altezze interne

Mi potrai obiettare che incollare un nuovo pavimento su quello esistente fosse già possibile.
Giusto, ma, tralasciando la polvere e i disagi che possono essere causati durante la posa di un pavimento in ceramica, (chi ha fatto lavori di questo genere sa di cosa sto parlando) è lo spessore che fa la differenza.

L’altezza interna abitabile non può essere inferiore a 2,70 ml. Solo in alcuni locali può essere 2,40 ml e solo in casi particolari può risultare inferiore – se l’immobile ad esempio è stato realizzato antecedentemente all’epoca della legislazione.
Facendo dei lavori oggi non potresti comunque andare ulteriormente sotto quelle misure.

Se quindi ti trovi al limite o quasi, lo spessore di 3 mm ti permette di realizzare una nuova pavimentazione senza violare la norma.

Valuta bene se realizzare un pavimento in ceramica o parquet ti consente di stare nei limiti.

c) rivestimento bagno e cucina

Un’altra applicazione delle resine per pavimenti è come rivestimento del bagno e della cucina. Sopra le vecchie piastrelle o sostituzione di esse.

Si applica quasi come fosse una pittura e con lo stesso procedimento che ti ho descritto prima, ma senza la rete.E come per la pittura è necessario staccare le placche e i castelletti degli interruttori e delle prese, per arrivare con il prodotto fin sotto e fare un buon lavoro.

Sempre come utilizzo alternativo c’è la copertura del top della cucina (del piano di lavoro), o per rinnovare le soglie interne.

In questi ultimi casi si applica solo uno strato sottile e il protettivo finale.

Sono tutte ottime soluzioni per rinnovare gli interni, che esteticamente risultano datati o dei quali ti sei semplicemente stancato.

Ma l’applicazione del pavimento in resina non è solo per i locali interni, ma anche per esterni, per rivestire scale, pianerottoli e balconi.
L’accortezza principale in questi casi – legata ad uno degli svantaggi che ti ho
citato prima – è di lasciare la superficie ruvida in modo che sia antiscivolo. Il pavimento in resina rifinito liscio con il protettivo finale, può risultare
particolarmente scivoloso in presenza di acqua.

Inoltre l’esposizione al sole comporta un ulteriore sconveniente, cioè che il
colore col tempo tende a virare a delle tonalità diverse rispetto a quella iniziale.
Perciò devi porre attenzione a scegliere delle colorazioni non troppo cariche o accese, che potrebbero “invecchiare male”.

3) LE AUTORIZZAZIONI NECESSARIE

Passiamo infine alle autorizzazioni necessarie.
Se mi segui avrai già sentito parlare di manutenzione ordinaria, straordinaria, ristrutturazione eccetera. E ne conoscerai le differenze.
Bene, rifare il pavimento è un intervento di manutenzione ordinaria che ha vantaggi e svantaggi.

Il vantaggio principale è che non è necessaria nessuna pratica da presentare
(CILA o SCIA).
Lo svantaggio è che se realizzato sulle singole unità abitative non può essere detratta la spesa.

Può essere detratta solo se si interviene sulle parti comuni di edifici condominiali, o nelle singole abitazioni se fa parte di un intervento più ampio, ad esempio di “manutenzione straordinaria”.

Inoltre tornando alla non necessità di presentare pratiche, attenzione sempre che l’immobile non ricada in particolari vincoli di interesse storico, culturale, o ambientale.
Potrebbe essere necessario in questi casi ottenere il nulla osta o il
parere. Non solo per i lavori esterni attenzione, talvolta i vincoli riguardano
anche le finiture interne.

A presto.

grazie

Danilo Torresi

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