SUPERBONUS 110 proroga unifamiliari ultime notizie: spunta anche la detrazione in 10 anni


Le ultime notizie sulla cessione del credito e sulla proroga del Superbonus 110 per le unifamiliari al 31 marzo 2023. Confermate le modifiche promesse e gli emendamenti al decreto legge numero 11 del 2023. Si aggiunge a sorpresa anche la possibilità di detrazione in 10 anni del Superbonus.


In questi giorni sono in corso le votazioni agli emendamenti presentati durante l’iter di conversione in legge del decreto numero 11/2023 che ha cancellato la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutti gli interventi agevolati con i bonus edilizi.

Ti avevo parlato nei contenuti precedenti delle possibili modifiche e avevo analizzato alcuni degli emendamenti.

Ad oggi si concretizzano le proposte di modifica e le ultime notizie sembrano confermare le promesse del Governo sul parziale dietrofront rispetto a ciò che è stato introdotto con il DL 11/2023. Anche con una sorpresa che avevo escluso.

In questo articolo ti riassumo le tre principali che ad oggi sembra abbiano ottime possibilità di essere accolte.

COMUNICAZIONE CESSIONE AL 30 NOVEMBRE
La prima conferma riguarda le modifiche normative che permetteranno di effettuare le comunicazioni telematiche per le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, delle spese 2022 e delle rate residue degli anni precedenti, entro e dopo il 31 marzo 2023, anche in assenza di un contratto definitivo con il cessionario.

Ciò che era allo studio e che sembra concretizzarsi, permetterà le comunicazioni entro la scadenza del 31 marzo 2023 senza un contratto di cessione firmato e contestualmente verrà fatta una modifica normativa che permetterà, in caso di ritardo, di avvalersi della remissione in bonis pagando una sanzione di 250 € per trasmettere la comunicazione entro il 30 novembre.

Ad oggi per avvalersi della remissione in bonis è necessario che prima della scadenza del 31 marzo ci sia già un contratto di cessione firmato. La modifica andrebbe a correggere anche questo requisito amministrativo in modo da permettere la comunicazione anche solo con una procedura di cessione avviata.

La settimana prossima avremo il testo definitivo approvato così potremo analizzare e fare le opportune valutazioni su ciò che è stato introdotto. Anche per verificare se sono state mantenute le promesse di questi giorni.

PROROGA SUPERBONUS 110% UNIFAMILIARI AL 30 GIUGNO
Altra conferma che sembra trovare accoglimento tra le modifiche richieste è la proroga per le unifamiliari che hanno maturato il diritto di agevolare le spese al 110% fino al 31 marzo 2023. Quelle realtà che il 30 settembre 2022 hanno raggiunto uno stato di avanzamento lavori (SAL) di almeno il 30%.

Modifica proposta anche nei precedenti interventi normativi che non era mai stata accolta, ma che in questa fase sembra trovare maggiori aperture da parte del Governo. Sta maturando sempre più la possibilità che la data del 31 marzo venga spostata al 30 giugno 2023. Quindi tre mesi in più per sostenere le spese al 110% e eseguire i lavori.

Un aiuto importante soprattutto per coloro che sono in ritardo a causa della situazione particolare di questi ultimi mesi che ha determinato il rallentamento di molti cantieri.

DETRAZIONE SUPERBONUS IN 10 ANNI
Una sorpresa invece riguarda il probabile accoglimento della modifica che permetterà di usufruire del Superbonus in 10 quote annuali anziché le 4 previste. L’ipotesi è di dare la possibilità come opzione e non come obbligo, lasciando libera scelta al contribuente.

Questa era una tra le tante modifiche proposte con gli emendamenti, sulla quale però non riponevo particolari speranze, in quanto già richiesta più volte nel corso degli ultimi mesi, senza però che fosse mai stata concretamente presa in considerazione.

Anche in questa fase la ritenevo una delle ipotesi più remote. Mentre dalle ultime notizie sembra emergere la concreta possibilità che verrà accolta la modifica che permetterà di detrarre in 10 anni il credito maturato dal Superbonus.

Dovesse essere confermata, aprirà ad un ventaglio più ampio di cittadini la possibilità di potersi avvalere del Superbonus in dichiarazione dei redditi, dato che la conseguenza sarà una rata annuale più bassa. Agevolerà coloro che hanno difficoltà a cedere crediti maturati a causa del blocco del mercato, e coloro che avviando i lavori dopo il DL 11/2023 non potranno più avvalersi della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Anche qui dovremo analizzare il testo e ciò che effettivamente sarà introdotto, e quale sarà la decorrenza di questa modifica. Solo per le spese dei lavori avviati dopo il decreto o anche per i crediti antecedenti come quelli del 2022?

CONCLUSIONI
In conclusione trovano maggiori conferme le modifiche che già nel corso degli ultimi giorni sembravano potessero essere accolte, come quella della scadenza del 31 marzo per le comunicazioni telematiche e quella delle unifamiliari Superbonus 110%. Inoltre entra in gioco la “novità” della detrazione in 10 anni anziché 4 dei crediti derivanti dal Superbonus.

Sembra verranno confermate anche:

  • le modifiche che permetteranno a chi deve fare interventi di edilizia libera di avvalersi comunque dello sconto e della cessione,
  • le modifiche che permetteranno di rientrare nelle opzioni anche a chi sta acquistando un immobile attraverso il Sismabonus acquisti,
  • le modifiche che permetteranno agli incapienti di potersi avvalere delle opzioni alternative senza le quali non potrebbero agevolare alcun bonus derivante da interventi edilizi.

Fonte: Sole24Ore

_____________________
Grazie per aver letto questo articolo!
Se ti è piaciuto e vuoi sostenere il lavoro che faccio, ti invito ad abbonarti al Sito o al canale YouTube.
Con il tuo sostegno, potrò continuare a produrre contenuti di qualità e a condividere le mie conoscenze e le mie idee con te, sia attraverso il sito che attraverso i miei video su YouTube.
Grazie per il tuo supporto!

Le informazioni ed i pareri contenuti in questo Sito, così come quelli forniti in risposta ai commenti sotto agli articoli, sono consigli e opinioni personali e sono espressi in forma acritica sulla base delle informazioni fornite. Valgono in via generale e non costituiscono un giudizio di merito. Non sostituiscono lo studio specifico dei documenti e dello stato dei luoghi da parte di un professionista, sempre necessario per ogni caso.

grazie

Danilo Torresi

Lascia un commento