Stop aiuti militari all’Ucraina dagli Stati Uniti per 90 giorni


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Gli Stati Uniti fanno gli interessi degli Stati Uniti. Una verità semplice, ma che ogni volta sembra sorprenderci. Trump, con la sua politica improntata al pragmatismo, ha un solo obiettivo: incassare e spendere il meno possibile. E se da un lato tagliare le spese può essere una strategia utile per sistemare le questioni interne, dall’altro significa che qualcun altro dovrà pagare il conto. Indovina chi? Già, proprio l’Europa.

Aiuti congelati per 90 giorni

Venerdì scorso, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha sospeso per 90 giorni la spesa per la maggior parte degli aiuti esteri. Una decisione che, inizialmente, sembrava escludere l’Ucraina ma che, con il passare delle ore, ha rivelato il suo vero impatto: gli aiuti militari a Kiev potrebbero essere congelati. E se questa sospensione dovesse diventare definitiva? Molti sperano che possa convincere Kiev a sedersi al tavolo delle trattative, ma la realtà è un’altra: senza il supporto economico e militare degli USA, l’Ucraina si troverà ancora più in difficoltà. E non solo l’Ucraina.

Cosa significa per l’Europa?

E qui arriviamo al punto cruciale: se gli Stati Uniti smettono di spendere, chi tirerà fuori i soldi? La risposta sembra scontata. Noi, l’Europa. Come se non bastasse la crisi economica, l’aumento dei costi energetici e l’inflazione galoppante, ci ritroviamo a doverci caricare anche il peso finanziario di una guerra che sembra non voler finire. In altre parole, gli Stati Uniti tagliano, ma noi restiamo con il cerino in mano.

La revisione completa dei programmi di aiuto

Secondo quanto riportato da “Le Monde”, il Dipartimento di Stato americano ha avviato una revisione completa di tutti i programmi di aiuto estero. Ad eccezione di Egitto e Israele, tutti gli altri sono in bilico. La circolare interna non menziona esplicitamente l’Ucraina, ma lascia intendere che potrebbe essere coinvolta nel congelamento dei fondi. Insomma, la situazione si fa sempre più incerta.

L’Europa nel panico

La sospensione degli aiuti sta creando panico tra coloro che hanno sponsorizzato la politica della guerra a oltranza contro la Russia. “Politico” riferisce che l’esclusione dell’Ucraina dagli aiuti è “particolarmente preoccupante” per chi sperava di sconfiggere Mosca sul campo di battaglia. Già, perché l’obiettivo dichiarato è sempre stato quello: sconfiggere la Russia, non semplicemente aiutare l’Ucraina a difendersi.

L’Italia: una figura imbarazzante

Nel frattempo, l’Italia continua a collezionare figuracce. La Russia ha detto chiaramente che non ci considera un interlocutore valido per i negoziati di pace. Perché? Perché il nostro governo ha assunto una posizione troppo filo-ucraina e antirussa. Quindi, fuori dai giochi. Meloni si era affrettata a correre da Trump per dimostrare fedeltà, ma ora si trova tagliata fuori. Un bell’affare, non c’è che dire.

Putin e Trump: negoziati o teatrino?

Putin si dice pronto a negoziare, così come Trump. L’Europa? Non pervenuta. E mentre i due leader si scambiano messaggi a distanza, la guerra continua e l’Ucraina si ritrova con sempre meno territorio.

La sospensione degli aiuti militari americani all’Ucraina è solo un altro tassello di un puzzle complesso. Gli Stati Uniti pensano ai propri interessi, l’Europa resta a fare da spettatore pagante e l’Italia… beh, l’Italia continua a collezionare schiaffi. Resta da vedere se questa pausa porterà davvero a un cessate il fuoco o se si rivelerà solo un’altra mossa strategica a spese dell’Europa.

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Danilo Torresi

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