Scopri come usufruire al meglio dei Bonus Edilizi 2023 con la nuova guida dei Notai


Scopri i dettagli sui bonus edilizi 2023 grazie alla guida del Notariato sulle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia. La guida include informazioni sul Bonus Casa 50%, Ecobonus, Sismabonus, Superbonus e opzioni alternative come cessione del credito e sconto in fattura. Conosci le scadenze, i massimali e le regole per ottenere le agevolazioni.


Come ad ogni inizio anno, ed in occasione di modifiche normative rilevanti, anche per il 2023 è stata aggiornata la guida del Notariato sui vari bonus edilizi in vigore per quest’anno.

La guida è un pratico documento di sintesi che offre un primo orientamento, a mio parere molto approfondito e dettagliato, sulla normativa che intreccia le agevolazioni legate alla ristrutturazione e la riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Descrive interventi, massimali, scadenze e riferimenti normativi del bonus casa, dell’Ecobonus, del Sismabonus, del Superbonus. Specifica quali sono i soggetti ammessi alle agevolazioni e dedica una sezione alle opzioni alternative della cessione del credito e dello sconto in fattura.

Tratta inoltre un argomento importante nell’ambito dei bonus e cioè la regolarità urbanistica degli edifici e la CILAS per quanto riguarda il Superbonus.

Prendendo spunto dai contenuti della guida, in questo articolo ti descrivo sommariamente i punti significativi, in modo non esaustivo, per darti una panoramica dei bonus disponibili nel 2023, inerenti alla ristrutturazione della tua casa.

IL BONUS CASA 50%
Chiamato nella guida “bonus edilizio”, è il bonus a regime che con l’art. 16-bis T.U.I.R. (Testo Unico Imposte sui redditi) DPR 22.12.1986 n. 917, comprende tutti gli interventi, sia edilizi che energetici, agevolati con l’aliquota del 36% su un massimale di 48.000 euro.

Con successivi interventi normativi, sono diramati poi gli interventi Ecobonus, Sismabonus, Superbonus.

Fino al 2024 l’aliquota “base” è stata innalzata al 50% su un massimale di 96.000 euro per gli interventi di:
-manutenzione ordinaria (solo parti comuni)

-manutenzione straordinaria

-restauro e risanamento conservativo

-ristrutturazione edilizia

-altri interventi previsti nell’art 16-bis T.U.I.R

Le agevolazioni si possono applicare su edifici esistenti (non nuove costruzioni), ad eccezione del Sismabonus acquisti. Edifici residenziali (o che diverranno tali a seguito di cambio di destinazione) e relative pertinenze, per quanto riguarda il bonus casa, mentre altre agevolazioni includono anche edifici non residenziali e produttivi. 

Eliminazione barriere architettoniche 75%
Con l’articolo 119-ter del D.L. 19/5/2020 n. 34 convertito con L. 17/7/2020 n. 77 e s.m.i. (Decreto Rilancio) è stata introdotta l’agevolazione per gli interventi di eliminazione delle barriere architettoniche al 75%. Agevolazione che si aggiunge a quella prevista dall’art. 16-bis del T.U.I.R..

La nuova agevolazione introdotta nel 2022 e con scadenza nel 2025 può essere applicata su qualsiasi tipologia di edificio esistente, esclusi gli interventi di demolizione e ricostruzione. 

Risposta 465 del 2022: “La nuova disposizione riguarda le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, enti, società di persone, società di capitali) che possiedono o detengono l’immobile in base ad un titolo idoneo al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese se antecedente il predetto avvio….Sotto il profilo oggettivo, come chiarito con la risposta pubblicata il 6 settembre 2022, n. 444, considerato che la norma richiama gli interventi effettuati su “edifici già esistenti” senza ulteriori specificazioni, si ritiene che rientrino nella disciplina agevolativa gli interventi effettuati su edifici composti da unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale, salvo il rispetto dei criteri previsti dal citato decreto del Ministero dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.

ECOBONUS
Gli interventi energetici possono essere di base agevolati con la normativa del bonus casa del punto precedente.

Con l’art. 14 del DL 63/2013, che riprende e modifica in parte i commi 344-347 della Legge 276/2006, sono regolati in modo distinto, i vari bonus per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici esistenti (non solo abitativi come da risoluzione 34 del 25 giugno 2020).

I principali sono la coibentazione dell’involucro disperdente dell’edificio, la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente e la sostituzione degli infissi. Bisogna rispettare determinati requisiti e i massimali, di spesa o di detrazione, sono riassunti nell’allegato B del Decreto requisiti del 2020

Con la legge di bilancio 2022 la scadenza è stata portata al 31 dicembre 2024. Molti degli interventi possono essere trainati al 90%-110% dal Superbonus.

SISMABONUS
Come per gli interventi Ecobonus, anche gli interventi sulle strutture che comportano un miglioramento statico dell’edificio, possono essere agevolati col bonus casa.

Con l’art. 16 del DL 63/2013 vengono potenziate le percentuali di determinati interventi che comportano una riduzione del rischio sismico (Sismabonus). Applicabili sia su edifici abitativi che non.

Le aliquote vanno dal 50% al 85% per un massimale di 96.000 euro. Il massimale è condiviso con gli interventi del bonus casa previsti per l’art. 16-bis del T.U.I.R.

Anche per il Sismabonus la scadenza è stabilita al 31 dicembre 2024 e sulle abitazioni e condomini residenziali, se ci sono i requisiti per accedere al Superbonus, non è possibile optare per le aliquote ordinarie.

Il Sismabonus acquisti è l’agevolazione che riguarda gli acquirenti di immobili ristrutturati con criteri antisismici, mediante demolizione e ricostruzione. L’intervento deve essere effettuato da imprese di costruzioni che devono rivendere gli immobili entro 30 mesi dalla fine lavori.

SUPERBONUS
Con l’art. 119 del D.L. 19/5/2020 n. 34 convertito con L. 17/7/2020 n. 77

e s.m.i. (Decreto Rilancio) determinati interventi energetici ed antisismici sono elevati all’aliquota del 110%, poi ridotta al 90%.

L’agevolazione denominata Superbonus, prevede un sistema di interventi trainanti e trainati che permette di agevolare in 4 anni le spese sugli edifici abitativi (o con cambio di destinazione ad abitazione).

Per i condomìni e gli edifici di unica proprietà da 2 a 4 unità, con il Decreto Aiuti quater del 18 novembre 2022 l’aliquota per il 2023 è stata ridotta da 110 a 90%, tranne alcune eccezioni indicate nel comma 894 della legge di bilancio 2023. 

Le unifamiliari e le unità funzionalmente indipendenti con accesso autonomo esterno invece hanno due distinti trattamenti:

  • agevolate al 90% per i lavori avviati dal 01 gennaio 2023 purché ci siano tre condizioni e cioè che l’immobile deve essere abitazione principale, che il contribuente sia proprietario o titolare di diritto reale di godimento e che il reddito di riferimento non sia superiore a 15.000 euro;
  • mentre agli interventi già avviati prima del 2023, che hanno raggiunto un SAL (Stato di Avanzamento Lavori) di almeno il 30% al 30 settembre 2022, è stata concessa una proroga che permetterà di agevolare le spese al 110% fino al 31 marzo 2023.

Gli adempimenti e i requisiti per accedere al Superbonus sono molteplici e tra questi i più rilevanti sono:

-l’asseverazione dei professionisti sui requisiti tecnici (fatta all’ENEA per gli interventi energetici e trasmessi al Comune per gli interventi antisismici) e sulla congruità delle spese;

-il visto di conformità apposto dal commercialista (o professionista abilitato) per la fruizione delle opzioni alternative di cessione del credito e sconto in fattura, ma anche per la detrazione in dichiarazione dei redditi tranne alcune eccezioni.

I SOGGETTI BENEFICIARI
Nella guida dei Notai una sezione è dedicata esclusivamente ai soggetti beneficiari che possono cambiare da bonus a bonus.

Ad esempio l’Ecobonus e Sismabonus ordinari possono essere fruiti anche da soggetti IRES. Generalmente i soggetti ammessi sono i possessori e detentori, ma anche familiari conviventi e altri soggetti a determinate condizioni.

Nel Superbonus i condomìni costituiscono un soggetto ammesso, così come IACP, ONLUS, ASD ecc.

Sempre nel Superbonus per le unifamiliari nel 2023 sono ammessi solo soggetti proprietari e titolari di diritti reali di godimento.

Questi sono solo alcuni esempi che vanno approfonditi in modo specifico caso per caso, anche con l’ausilio del Commercialista, per evitare errori che comprometterebbero la perdita dell’agevolazione ( questo vale per qualsiasi ambito dell’applicazione dei bonus edilizi e delle pratiche urbanistiche necessarie).

CESSIONE DEL CREDITO
Particolare menzione va alle opzioni alternative alla detrazione in dichiarazione dei redditi, cessione del credito e sconto in fattura.

È possibile optare per le due opzioni per quasi tutti gli interventi agevolabili con i bonus edilizi. L’articolo 121 del Decreto Rilancio stabilisce e regola l’accesso alla cessione e lo sconto.

A fine 2021 con il Decreto Antifrodi sono stati estesi gli adempimenti del Superbonus anche agli altri bonus in caso di fruizione delle due opzioni alternative. Ad eccezione degli interventi di edilizia libera e non superiori a 10.000 euro, negli altri casi serve ottenere l’asseverazione sulla congruità delle spese ed il visto di conformità.

Successivamente, nel 2022, svariati interventi normativi hanno determinato un blocco del mercato dei crediti che al momento costituisce una parte esigua delle agevolazioni. 

Le opzioni di cessione e sconto sono state il motore dei bonus e della ripresa del settore edilizio degli ultimi anni, che però ora è in grave difficoltà, soprattutto per coloro che in corso d’opera hanno subìto i cambiamenti, trovandosi di punto in bianco senza possibilità di cedere il credito e conseguentemente – nei casi peggiori – con i cantieri bloccati ed imprese a rischio fallimento.

LA REGOLARITÀ URBANISTICA
Infine nella guida 2023 dei Notai, viene trattata la regolarità urbanistica e la questione dello stato legittimo degli edifici.

I bonus non possono essere fruiti su immobili che sono difformi o abusivi rispetto allo stato autorizzato e alle norme locali.

Lo stato legittimo dell’immobile è da tempo una dichiarazione fondamentale nelle pratiche urbanistiche che però per il Superbonus ha avuto particolare rilevanza a causa dell’attenzione mediatica.

Per superare, almeno dal punto di vista dell’agevolazione, il problema delle difformità, è stata introdotta la CILA-Superbonus, comunemente denominata CILAS. Una pratica (non urbanistica) che non prevede l’attestazione dello stato legittimo e quindi non fa perdere il Superbonus, se non per determinati casi elencati nel comma 13-ter dell’art. 119 del Decreto Rilancio. Superando così la questione della decadenza del beneficio, ma non risolvendo di fatto l’ambito urbanistico.

Il quaderno ANCI, nel 2021 ha interpretato e chiarito alcuni aspetti inerenti la CILAS e le lavorazioni non agevolate col Superbonus realizzate nello stesso intervento. La soluzione in determinati casi è quella di presentare delle pratiche ordinarie parallele.

Tanti sono i dubbi ancora non chiariti, anche perché ogni caso ha le sue specificità per i quali volta per volta, i professionisti ed i titolari, sono chiamati a compiere delle scelte arbitrarie.

CONCLUSIONI
I bonus sono un’opportunità unica se intendi effettuare dei lavori sulla tua casa e in questi ultimi anni, sono stati uno dei motivi principali che hanno convinto molti ad effettuare interventi.

L’incertezza normativa però, ed i continui correttivi, hanno determinato lo scoraggiamento attuale verso il sistema dei bonus, che mai come ora hanno attraversato una fase narrativa così negativa agli occhi dei non addetti ai lavori.

Certo è che lasciare andare avanti la situazione così com’è comporterà (come ha già comportato) conseguenze disastrose per il settore, con proliferare di contenziosi, fallimenti di imprese e una drastica riduzione del numero degli interventi.

Servirebbero azioni normative, consapevoli, strutturali e con la concreta volontà di risolvere. Non solo colpi di Decreti-Legge per accontentare in maniera estemporanea alcune delle richieste o per prorogare di alcuni mesi le scadenze.

I lavori di ristrutturazione necessitano di tempistiche importanti e con previsioni e programmazioni nel lungo periodo, che permettano ai professionisti, alle imprese ed ai proprietari di eseguire il lavoro a “perfetta regola d’arte”.

fonte:
notariato.it 
Decreto requisiti 2020

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Danilo Torresi

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